Venerdì Santo – Celebrazione della Passione

Parrocchia del Crocifisso (Sant’Andrea dell’Ausa)

SETTIMANA SANTA 2020
in CASA e in FAMIGLIA


VENERDI’ SANTO
CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

La seguente celebrazione si può svolgere in casa alle ore 15, l’ora della morte di Gesù oppure in un’altra ora del pomeriggio. 

in casa: Si prepara il luogo della preghiera con la Bibbia aperta (o il Vangelo) e accanto ad essa una lampada accesa e si tiene preparato, appoggiato in un luogo a parte, una croce o un’immagine di Cristo crocifisso (anche disegnato dai bambini) che verrà portata in mezzo durante la celebrazione.

INIZIAMO

CANTO: Eccomi 

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
G. Ricordati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T. Amen.

G. In questo giorno la Chiesa non celebra mai l’Eucaristia, ma adora la Santa Croce di Gesù, commemorando la propria origine dal fianco di Cristo che muore su di essa e da quel trono regale dona la salvezza all’umanità. Si compie il grande amore che il Padre ha per tutti i suoi figli. Anche noi, vogliamo accogliere questo dono infinito d’amore. Nella nostra casa vogliamo volgere lo sguardo a Colui che per noi è stato crocifisso. Il volto di Gesù, che contempliamo sulla croce, è volto sfigurato perché caricato del peccato dell’uomo, ma è insieme volto trasfigurato, perché i suoi occhi restano fissi sul Padre, nelle cui mani egli si abbandona.

 

LODIAMO

G. Preghiamo insieme con il Salmo 116.

G. Amo il Signore perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

T. Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
e ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, Signore, salvami».

G. Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.

T. Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poiché il Signore ti ha beneficato;
egli mi ha sottratto dalla morte,
ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.

 

ASCOLTIAMO 
Si può leggere il racconto evangelico in forma dialogata con calma e attenzione
(4 voci: N=
Narratore, P=Pilato, A=Altri, G=Gesù)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19, 1-6.14-42)
N. In quel tempo, essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato:
A. “Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei” ”.
N. Rispose Pilato:
P. “Quel che ho scritto, ho scritto”.
N. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
G. “Donna, ecco tuo figlio!”.
N. Poi disse al discepolo:
G. “Ecco tua madre!”.
N. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse:
G. “Ho sete”.
N. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse:
G. “È compiuto!”.
N. E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (pausa) Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Parola del Signore.

T. Lode a te, o Cristo.

 

MEDITIAMO (silenzio o lettura)
Questo giorno santo era chiamato “giorno dell’amarezza”. Le campane delle chiese sono mute e si lascia spazio al silenzio, alla meditazione e alla preghiera. Si contempla la passione e la morte di Gesù che per noi ha dato la vita sulla croce. Il silenzio di tutti esprime il dolore della Chiesa Sposa per la perdita del suo Sposo.

Quest’anno non possiamo andare in chiesa per celebrare con tutta la comunità la passione del Signore, ma vogliamo farlo nella nostra casa. Lo stupore per un amore così grande chiude anche le nostre bocche nel silenzio ma chiede ai cuori di aprirsi all’ascolto della Parola. Essa ci rivela un Dio che non esige il sacrificio degli uomini ma ad essi offre in sacrificio il suo stesso Figlio.

Abbiamo appena ascoltato una parte del racconto della passione del Signore, attinto per questo giorno sempre dalla narrazione evangelica di Giovanni. Ai piedi della croce, come Maria e il discepolo e insieme a loro, ci scopriamo destinatari di questo amore che sgorga abbondante dal cuore trafitto di Cristo e ci inonda di misericordia.

Fermiamoci qualche istante in silenzio e in adorazione davanti alla croce per esprimere il nostro amore riconoscente e la nostra fede viva in Gesù amore crocifisso per noi. Il segno della croce, impresso in noi dal Battesimo, e con il quale ora torneremo a segnare il nostro corpo, è il segno della nostra identità di figli di Dio, è una presenza che abbraccia e penetra l’intera nostra esistenza e chiede di far morire in noi l’uomo vecchio, con il suo egoismo e i suoi peccati, per risorgere, in Cristo, come creature nuove.

Questa è la nostra fede ed è la gratitudine della nostra famiglia che desidera abbracciare e accarezzare Gesù nostro salvatore e lasciarsi avvolgere dal suo amore, per testimoniarlo a tutti con la bellezza della nostra vita.

 

INVOCHIAMO
G. La salvezza realizzata dal sacrificio di Cristo supera ogni confine della terra e si estende a tutti gli uomini. Soprattutto in questo giorno e in questo periodo così difficile per il nostro Paese e per tante parti del mondo, preghiamo Dio nostro Padre dicendo: Ti preghiamo, ascoltaci.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per tutta la Chiesa: Signore, donale unità e pace e proteggila su tutta la terra.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per il papa, i vescovi, i sacerdoti, i diaconi: Signore, concedi loro vita e salute e conservali come guide e pastori del tuo popolo.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per tutti i battezzati e per i catecumeni che desiderano far parte della Chiesa: Signore, secondo il dono della tua grazia fa’ che tutti i membri della comunità ti possano fedelmente servire.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per l’unità dei cristiani: Signore, raduna e custodisci tutti nell’unica tua Chiesa.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per i fratelli ebrei e per i non cristiani: Signore, aiuta i primi a progredire nella fedeltà alla tua alleanza e dona anche agli altri di camminare alla tua presenza.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per chi non crede in Dio: Signore, fa’ che, vivendo con bontà e rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per i governanti: Signore, illumina la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

L. Per i poveri e i tribolati soprattutto nel tempo presente: Signore, allontana la pandemia, scaccia la fame, dona la pace, estingui l’odio e la violenza, concedi salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.
T. Ti preghiamo, ascoltaci.

 

GLORIFICHIAMO
Si introduce il Crocifisso. Si può compiere un gesto di adorazione silenziosa. Subito dopo, insieme, si acclama a Cristo, morto per la nostra salvezza. 

G. Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo. Venite, adoriamo.
T. Nostra forza è la croce di Cristo.

G. Contempliamo la tua croce, Signore, albero di salvezza eterna, sostegno di tutto l’universo.
T. Nostra forza è la croce di Cristo.

G. La croce è nostra ombra nella calura, nutrimento nella nostra fame, sorgente per la nostra sete.
T. Nostra forza è la croce di Cristo.

G. La croce è manto per la nostra vergogna, è forza per la nostra debolezza, sapienza di Dio per la nostra stoltezza.
T. Nostra forza è la croce di Cristo.

 

CANTO: Gesù Crocifisso

CONSACRIAMO
G. Nel rito per l’ammissione al catecumenato di coloro che vogliono diventare cristiani, c’è il gesto del segno di croce sulla fronte e sui sensi dei candidati al battesimo. Noi, che siamo già battezzati, ora riprenderemo quel gesto, perché accogliendo sul nostro corpo il segno della croce, apriamo e affidiamo a Cristo tutta la nostra vita.
Si accompagnano, ogni volta, le parole della preghiera facendo con il pollice il segno della croce sulle parti del corpo indicate.

G. Riceviamo la croce sulla fronte: Cristo ci protegga con il segno del suo amore, per imparare a conoscerlo e a seguirlo.
T. Gloria a te, Signore. (e ognuno traccia con il pollice una croce sulla fronte)

G. Segniamoci con il segno di croce sugli orecchi, per ascoltare la voce del Signore.
T. Gloria a te, Signore. (e tutti si segnano gli orecchi)

G. Segniamoci con il segno della croce sugli occhi, per vedere lo splendore del volto di Dio.
T. Gloria a te, Signore. (e tutti si segnano gli occhi)

G. Segniamoci con il segno della croce sulla bocca, per rispondere alla Parola di Dio.
T. Gloria a te, Signore.
(E tutti si segnano la bocca)

G. Segniamoci con il segno della croce sul petto, perché Cristo abiti per mezzo della fede nei nostri cuori.
T. Gloria a te, Signore.
(E tutti si segnano il petto)

G. Segniamoci con il segno della croce sulle spalle, per sostenere il giogo soave di Cristo.
T. Gloria a te, Signore.
(E tutti si segnano le spalle)

G. Ora con il desiderio e la volontà di essere sempre più conformi a Gesù, portando nel cuore le sofferenze e le aspirazioni di tutti gli uomini, preghiamo uniti a lui e diciamo:

T. Padre nostro…

 

CONCLUDIAMO

G. Scenda, o Padre, su tutti noi e sull’umanità intera la tua benedizione; per la morte del tuo Figlio donaci il tuo perdono, consolaci con la tua grazia e sostienici nel cammino della vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen.

A conclusione del momento di preghiera tutti in silenzio si fanno il segno della croce.