Commenti al Pellegrinaggio Giubilare

Alcuni commenti registrati sul pullman durante il viaggio di ritorno dal Pellegrinaggio Giubilare a Roma con l’Associazione Parrocchia del Crocifisso – ANSPI. L’audio e le immagini sono amatoriali.

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La buona notizia | Ottobre 2016

“La Buona Notizia” – Giornalino della Parrocchia del Crocifisso
Ottobre 2016 (Anno Pastorale 2016-2017)

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In questo numero:

  • Il prezzo della Compassione – Don Renato
  • Preghiera per i nostri defunti
  • Festa del Crocifisso – programma
  • La Parabola: “La bici” – Don Renato
  • Varietà: La forza della vita” – Loulou (2000)
  • Giornalino Parrocchiale – A proposito del sondaggio
  • Festa di apertura dell’anno pastorale
  • Il cristiano e la cremazione
  • La Bibbia e la forchetta
  • Caritas Parrocchiale – Laboratori di Natale – Anagrafe Parrocchiale – Novembre “Mese dei defunti”

 

Prima Messa Solenne di Don Eugenio | 9 ottobre 2016

Proponiamo alcuni estratti della prima Santa Messa solenne del nostro cappellano don Eugenio Savino nella nostra parrocchia, domenica 9 ottobre 2016 alle ore 17.00, di fronte ad un’assemblea di oltre 500 fedeli, tra parrocchiani, scout e ragazzi dell’Azione Cattolica.

A concelebrare con lui, il nostro parroco don Renato, don Aldo di San Gaudenzo, don Giuseppe “Bilo” di San Raffaele, il diacono Roberto e il diacono Luigi.

Proponiamo l’integrale dell’omelia, a fondo pagina anche in formato testuale.

E proponiamo il rito del mandato ai Capi Scout e agli Educatori di Azione Cattolica che quest’anno pastorale svolgeranno il loro servizio educativo ai giovani della nostra parrocchia. A seguire, alcuni ringraziamenti di don Eugenio.

Ecco il testo integrale dell’omelia di Don Eugenio.

“Molti di voi oggi sono qui perché è la mia Prima Messa domenicale: mi spiace deludervi ma oggi il festeggiato non sono io…ma è Lui, il Signore Gesù!

C’è un filo d’oro nel tessuto del Vangelo di oggi, una parola che a me sembra emergere in maniera determinante: è GRAZIE. L’antifona al Vangelo, infatti, ci ha introdotto molto bene:
In ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Lungo il suo cammino, Gesù trova alcuni lebbrosi che gli vengono incontro. Queste persone si tengono a distanza, così come prescritto dal Levitico. All’epoca, infatti, chi era colpito da questa malattia doveva stare lontano dagli altri e gridare “impuro…impuro”, proprio perché nessuno si avvicinasse (rischiando di contagiarsi). Qualcuno ogni tanto guariva: in quel caso, la sua “riabilitazione” consisteva nel recarsi dai sacerdoti per essere visitato e dichiarato “puro dalla malattia”: così prescrive la Legge. Gesù è chiamato “MAESTRO”: vuol dire che, in qualche modo, conoscono Gesù e lo riconoscono un’autorità. Gesù li invita ad andare a presentarsi dai sacerdoti: li invita a mettersi in cammino, a fidarsi della Sua parola. Attenzione: non segue la logica “prima vi guarisco e poi andate a ringraziare”, ma “mettetevi in cammino”. Gesù invita ad incamminarsi, invita ad avere fede nella sua parola (di qui la SCELTA).
Si incamminano e avviene il miracolo: c’è la GUARIGIONE. Il Vangelo potrebbe finire qui, immaginando una festa di ringraziamento, un aperitivo, un brindisi tra amici e il racconto del miracolo a casa o al pub. E invece no: tutti e 10 sono guariti, ma solo uno – rendendosi conto pienamente di ciò che è accaduto – torna indietro per ringraziare Gesù (e il Vangelo ci dice che è uno straniero, un pagano). In quel gesto di tornare per dire grazie non c’è solo una forma di “buona educazione”, c’è qualcosa di più: c’è la gratitudine verso Dio. E gli altri lebbrosi?
Il samaritano guarito non è solo riabilitato nella società, ma nella sua vita è entrato il Signore e da quel momento in poi la strada che gli si apre è quella della salvezza! Alzati e va’ perché il tuo fidarsi del Signore ti dona la salvezza (del corpo, ma soprattutto della tua anima!).
Il salmo ce lo ricorda bene: “Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.”: ciò che il Signore compie non è mai fine a se stesso, ma perché tutti – vedendo con gli occhi (e con gli occhi della Fede) possano rendere gloria a Dio. Sant’Ireneo di Lione dice infatti che “la gloria di Dio è l’uomo vivente”.
Ma il Vangelo, che è buona notizia, ci vuole fare un passaggio in più: vuole domandare a ciascuno di noi (a me per primo): quali sono le “forme di lebbra” che oggi affliggono la mia vita e la nostra comunità? La solitudine, la non-accoglienza, l’egoismo, … tutto ciò che pone un MURO tra noi e le persone, tra noi e Dio. Su questo, credo, dobbiamo vigilare…

Ieri pomeriggio sono stato a Bologna per l’ordinazione diaconale di 2 miei amici con cui abbiamo condiviso gli anni del seminario. Mi ha colpito molto che il Vescovo Matteo all’inizio della Messa abbia salutato l’assemblea dicendogli “che bella questa CASA” parlando della cattedrale. Che bella la CASA del Crocifisso e lo è ancora di più oggi, il giorno di domenica, in cui ci troviamo assieme per ascoltare la Parola del Signore e ci accostiamo alla Mensa del Pane di vita.
Dobbiamo riscoprire un nuovo vocabolario, guardando alla “casa” come in più occasioni ci ricorda papa Francesco: saper dire “GRAZIE” (ma anche “permesso” e “scusa”), chiedere la luce dello Spirito Santo per vedere le situazioni (e le persone) con gli occhi di Dio e metterci in cammino, perché il Vangelo (se lo lasciamo entrare nel nostro cuore) ci pone sempre in cammino, anche se siamo deboli, fragili, il Signore Gesù ci invita ad incamminarci.
Oggi la nostra casa è ancora più bella perché tra poco vivremo il momento dei passaggi degli scout e la chiamata degli educatori dell’AC: i vari educatori si presenteranno a tutta la comunità e diranno il loro “sì” al Signore per servire i ragazzi di questa comunità.
Cari educatori (AC e scout), la chiamata – come sapete bene – non è un gesto plateale, ma un accogliere la missione che il Signore vi propone, è quell’invito a mettersi in cammino per servire i fratelli con uno scopo ben preciso.
Trovo molto bello che questo gesto avvenga dentro la Messa: sono stato molto contento che come regalo per l’ordinazione mi abbiate regalato il “kit” della Messa da viaggio e lo abbiate fatto Scout e AC insieme. Credo, infatti, che ben abbiate capito che l’unico modo per essere uniti è nell’Eucarestia e nel mettere al centro il nostro rapporto con il Signore Gesù nella Chiesa.
Permettetemi, allora, che vi faccia un augurio di cuore. Vi aspetta un anno ricco di gioia, di esperienze belle, di relazioni (alcune nuove altre che già ci sono saranno più profonde), ma anche di momenti in cui potrebbe sopraggiungere il buio e la fatica: non temete, trovate forza e sostegno nel Signore e continuate a camminare. Alimentatevi dalla Fonte, che è Cristo stesso, con la preghiera, l’Eucarestia e gli altri sacramenti: anche se in alcuni casi non ne avrete la forza, date ugualmente…il Signore ve ne darà con gli interessi.
Siate voi stessi, con la vostra vita e la vostra testimonianza di Fede “la BUONA NOTIZIA” per i vostri ragazzi, ma anche per casa vostra (è lì il 1° luogo di evangelizzazione); che la vostra vita possa “profumare” di Cielo.
Che bello sarà se potessimo fare nostre queste parole e farle diventare la nostra preghiera rivolta al Signore con stupore e gratitudine: “Fuori è un giorno fragile / Ma tutto qui cade incantevole / come quando resti con me” (Subsonica)”

Vincitore Contest Fotografico

La foto che si è aggiudicata il Primo premio al Contest fotografico 2016 “Insieme  su strade nuove”.

 

Barbara Sartini: “La strada parla”

01-barbara-sDescrizione: Stava seduta davanti a quella  finestra per ore, a volte giorni interi con quelle rughe che solcavano il viso e che parlavano al suo posto.

Chissà cosa stesse guardando o chi stesse aspettando… forse aspettava che succedesse qualcosa di importante o  forse voleva solo impicciarsi degli affari di quei passanti che tra schiamazzi e qualche risata passavano veloci, mentre lei stava seduta e continuava a guardare”.

 

Giornalino 1 | Settembre 2016

Giornalino Parrocchiale numero 1 – Settembre 2016 | Anno Pastorale 2016/2017

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In questo numero:

  • Un anno con noi
  • Eccomi | Don Eugenio
  • La Parabola
  • Vacanze a Dobbiaco

Benvenuto don Renato!

Rimini, 13 Giugno 2016

Il modo classico per dare inizio a questo momento è dire: “Benvenuto in mezzo a noi don Renato”, ma dire benvenuto è facile se si dimentica che a questo saluto deve poi seguire l’impegno di farti sentire” il benvenuto” e quindi preferiamo iniziare con qualche riflessione che ci aiuti a sentirci  una comunità chiamata a una continua conversione.

Sappiamo le difficoltà attuali, visto la diminuzione dei sacerdoti, ad assicurare ad ogni comunità la guida di un pastore, ti diciamo quindi grazie don Renato perché hai accolto l’invito del Vescovo a lasciare la comunità di San Girolamo per venire in mezzo a noi; questa tua disponibilità ci interpella personalmente visto che a volte di fronte ad un impegno richiestoci in parrocchia, che magari richiede di rivedere i nostri progetti e forse il nostro quieto vivere, troviamo tanti motivi: lavoro, famiglia, non sono all’altezza, per delegare ad altri.

Questo tempo di attesa tra la tua nomina e il tuo arrivo, come puoi ben immaginare,  è stato costellato di domande… per riuscire a capire chi sei, quale tipo di parroco sarai… ognuno ti vorrebbe fatto su misura per lui: – disponibile come vuole lui; – bravo nelle omelie ma non lungo; – innovatore ma non troppo; – determinato nelle decisioni ma pronto ad ascoltare tutti e chi più ne ha più ne metta… in definitiva si vorrebbe un parroco super, magari con il dono dell’ubiquità, ed è facile dimenticare due cose importanti:

– La prima è che come laici anche noi siamo parte integrante della Chiesa, e che ognuno è chiamato a vivere la propria vocazione, e di fronte alle necessità della comunità, chiedersi: “se non io….se non adesso, quando?”

– La seconda  è che il parroco è chiamato, con i suoi pregi e difetti, semplicemente ad amare  Cristo, ad essere testimone del suo Vangelo, mettendo a servizio della comunità  i suoi talenti.

Siamo quindi chiamati insieme, ognuno nel suo ruolo, a far crescere questa comunità, a sentirla nostra, solo così possiamo dirti” benvenuto in mezzo a noi”, e fare un tratto di strada insieme, ci sostenga Maria Madre della Chiesa, e facciamo nostra la preghiera, per il parroco, del Beato Paolo VI:

Signore, ti ringrazio di averci dato un uomo, non un angelo,
come pastore delle nostre anime;
illuminalo con la tua luce, assistilo con la tua grazia, sostienilo con la tua forza.
Fa che l’insuccesso non lo avvilisca e il successo non lo renda superbo.
Rendici docili alla sua voce.
Fa che sia per noi, amico, maestro, medico, padre.
Dagli idee chiare, concrete, possibili;
a lui la forza per attuarle, a noi la generosità nella collaborazione.
Fa che ci guidi con l’amore, con l’esempio; con la parola, con le opere.
Fa che in lui vediamo, stimiamo ed amiamo te.
Che non si perda nessuna, delle anime che gli hai affidato.
Salvaci insieme con lui”.

Con gioia la comunità del Crocifisso ti dice : “Benvenuto in mezzo a noi”.

Il saluto di don Renato | Intervista

Ecco l’intervista realizzata al nuovo parroco del Crocifisso don Renato Bartoli, parroco uscente di San Girolamo di Rimini.

Farà il suo ingresso nella nostra parrocchia lunedì 13 giugno 2017 alle ore 21.00 con la S. Messa presieduta dal nostro Vescovo Francesco Lambiasi.

Il saluto di don Paolo | Intervista

In esclusiva l’ultima intervista “ufficiale” al parroco del Crocifisso

 

Mostra dei quadri Mariani

Un piccolo video realizzato in occasione della mostra dei quadri Mariani che sono esposti in chiesa in queste ultime due settimane di maggio 2016, mese dedicato alla Madonna.

Una famiglia speciale per una parrocchia accogliente

Da circa due mesi la nostra comunità accoglie una famiglia di rifugiati seguendo l’invito di papa Francesco a riconoscere in loro la Santa famiglia di Nazaret nel momento in cui è costrett a a farsi profuga per poter sopravvivere. Molte le domande che sono state rivolte in merito ai volontari direttamente coinvolti in questa iniziativa nota col nome di “Parrocchia accogliente”. Le riportiamo con le risposte, affinché tutti i parrocchiani partecipino a questa bella esperienza. In un prossimo articolo speriamo di riuscire a dar voce direttamente alla famiglia che abbiamo accolto.

Come siete riusciti ad attuare l’esortazione di papa Francesco così rapidamente?

profughiRoberto – Il merito è dei parroci della nostra zona pastorale che già a novembre hanno deciso di aderire alla richiesta del papa e alla Caritas diocesana che ha elaborato il progetto di accoglienza dei profughi. Don Paolo ha subito presentato il progetto al Consiglio Pastorale e, data l’approvazione immediata, ha reperito un appartamento idoneo in affitto e comunicato alla Caritas la nostra disponibilità ad accogliere una famiglia di profughi.

E’ stato difficile trovare volontari? Quante persone sono coinvolte in questo progetto?

Mirella – I volontari si sono offerti subito e hanno aderito con entusiasmo coinvolgendo a loro volta altre persone. Attualmente siamo una ventina, ognuno con un compito specifico perché l’organizzazione è necessaria: Roberto è il coordinatore responsabile, poi c’è chi si occupa della burocrazia, chi dell’aspetto medico-sanitario, chi dell’insegnamento della lingua italiana, chi della amministrazione, chi della spesa, dei trasporti e della cura della casa. Comunque, nonostante i tempi di crisi, reperire i fondi, la casa e tutto quanto occorreva per questa accoglienza ci ha fatto sperimentare che c’è ancora tanta solidarietà!

Roberto – Abbiamo visto agire la Provvidenza: tutto quello che ci è servito è arrivato spesso accompagnato da un sorriso. Tempo, risorse, competenze si sono coagulate, forse con qualche sacrificio, ma sicuramente con tanta gioia.

E poi, eccoli qua!

Dyella –  Il cinque marzo è stata una giornata che non dimenticheremo! Finalmente il nostro entusiasmo ha incontrato questa bella famiglia giovane, di origine sudanese. Kaled è il papà, Almaz la mamma, Samar e Asil sono le due bimbe. Il loro sorriso scampato a tante grandi difficoltà ha ripagato da subito il nostro impegno. Li abbiamo accolti con un ricco aperitivo dove abbiamo condiviso molte emozioni, oltre al cibo.

Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato e quali problemi vi trovate ad affrontare?

profughi 2Martina – Abbiamo subito capito che l’ostacolo da rimuovere immediatamente è quello linguistico. Almaz conosce l’inglese, oltre alla lingua etiope e all’arabo, mentre Kaled parla solo arabo. Questo significa che la moglie deve spesso tradurre al marito ciò che noi diciamo e per lui questo è frustrante. Attualmente io e Mary cerchiamo di insegnare loro nel modo più semplice possibile la nostra lingua e loro sono molto volenterosi, ma il percorso è lungo. Per fortuna Valentina si presta spesso a tradurre dall’arabo e inoltre da qualche giorno Kaled ha cominciato anche un corso di base ed è uno studente modello.

Manuela – Da mamma, non posso fare a meno di riconoscere in loro l’inesperienza dei miei figli e quindi mi prendo cura degli aspetti pratici della vita quotidiana. Attraverso questi piccoli gesti stiamo costruendo un rapporto di affetto e fiducia e spero che presto, superata la fase del bisogno, siano in grado di poter esprimere a parole, come già fanno con i gesti, tutte le belle qualità che hanno.

Mary – Tra qualche mese, quando il progetto terminerà, dovranno camminare con le loro gambe, quindi la mia preoccupazione è di far capire loro cosa sia veramente importante per farcela ed essere autonomi. Alle volte resto spiazzata da alcune loro ingenuità spesso generate dall’immagine distorta e dorata che danno i mass media della nostra società. Come gruppo cerchiamo di far capire loro che anche qui, seppure a riparo da guerre e carestie, vivere onestamente e con dignità è una sfida quotidiana. Così li informiamo sui costi dei vari beni e dei servizi, spieghiamo loro quanto sia difficile il mondo del lavoro, insomma cerchiamo di renderli consapevoli delle fatiche che li attendono perché siano pronti ad affrontarle.

Come è organizzata la loro giornata?

Samuele – Al mattino hanno lezione di italiano o a casa o a scuola. Samar è stata subito inserita alla scuola materna ed è stato un vero successo. Noi ci alterniamo in modo da accompagnarli nei diversi giri presso medici e uffici, oppure li aiutiamo a risolvere le piccole difficoltà quotidiane. Ma se non ci sono particolari incombenze, stiamo in loro compagnia e giochiamo con le bimbe che sono irresistibili!

Giorgia – Mentre hanno imparato subito a fare la spesa, devono impratichirsi con i mezzi pubblici così l’altra mattina l’abbiamo dedicata a questo. Mentre Kaled già sfreccia in bici per le strade di Rimini, Almaz dovrà imparare… insomma non ci annoiamo!

Cosa vi sta insegnando questa esperienza?

Mirella – Che non bisogna mai temere le differenze perché siamo stati fatti a Sua immagine e somiglianza, quindi ognuno di noi svela un aspetto dell’amore infinito che ci ha voluti qui.

Roberto – Che la gioia vera consiste più nel dare che nel ricevere, perché dando si diventa veramente più ricchi. Di umanità, si intende, e non è poco.

Lettera di Don Paolo ai parrocchiani

Questa lettera è estratta dal Giornalino Parrocchiale N°8 – Maggio 2016

Carissimi parrocchiani,

come forse già sapete, il Vescovo mi ha chiesto la disponibilità a esercitare la missione pastorale nella parrocchia di S. Giuliano e alle Celle, affidandomi anche la responsabilità del Seminario. Confesso che, pur essendo da quasi quindici anni in questa comunità, sono stato colto di sorpresa da tale richiesta, che la Chiesa, nella persona del Vescovo, mi ha rivolto. Sono convinto, d’altra parte, che attraverso la chiamata della chiesa si manifesti la volontà del Signore e quindi ho accettato – forse con un po’ di incoscienza – di assumere questo nuovo impegno.

Credo che la missione del prete, oggi come in passato, sia quella di servire il Signore amando la Chiesa come la sposa di Cristo, senza interessi personali né affermazione della propria volontà. In questo momento, come uomo, avverto la fatica di separarmi da voi, perché i legami creati negli anni non vengono meno con la mia partenza. Vorrei però che questo passaggio fosse vissuto più serenamente possibile da tutti, perché il cammino di fede che abbiamo condiviso insieme prosegue, anche se in luoghi diversi, e perché non mancheranno le occasioni di ritrovarci nella comunità più vasta della diocesi. Avrei desiderio di incontrarvi uno per uno per rivolgervi una parola di saluto e di amicizia. È pur vero che di parole ne ho pronunciate tante in questi quindici anni… e non vorrei essere ricordato soltanto per le omelie lunghe! Approfitto quindi di questa opportunità per far giungere a tutti e a ciascuno, attraverso le pagine del giornalino parrocchiale, un grazie di cuore. Ho ricevuto da voi molto di più di quel poco che ho potuto dare e spero che continuiate a essere generosi ricordandomi ancora nella vostra preghiera. Ne ho proprio bisogno, soprattutto per quanto riguarda il Seminario e le vocazioni al sacerdozio. Mi sembra doveroso ringraziarvi anche per la pazienza con cui avete sopportato i miei difetti e perdonato le mie mancanze. Ora vi affido alla grazia del Signore e alla cura del nuovo parroco inviato da Lui, don Renato Bartoli, che vi invito ad accogliere con la stessa fiducia con cui avete accolto me. Credo che non mancheranno altre occasioni per salutarci e vi invito già fin d’ora agli appuntamenti che verranno fissati. Non mi dilungo oltre, ma vorrei aggiungere un pensiero legato al tema di questo mese mariano: Maria, che ha collaborato in modo unico al piano divino di salvezza per tutti gli uomini, ci invita a farci missionari come lei per le strade del mondo per portare a tutti la vita e l’amore di Gesù. A me è toccato partire davvero, anche se per un tragitto breve, a voi chiede di essere missionari, anche rimanendo a casa, nella vita di ogni giorno.

Con affetto,
Don Paolo

Leggi la notizia degli avvicendamenti dei sacerdoti

Ascoltando…TE – Podcast quaresimali | Domenica 13 marzo

Con grande entusiasmo condividiamo la terza ed ultima meditazione-podcast quaresimale registrata dai gruppi dei giovani della nostra parrocchia, che per questi tre lunedì di quaresima hanno accompagnato la preghiera personale di chi ha voluto “ascoltare” e meditare questa proposta. E sono stati tantissimi, ad ora si contano più di 250 ascolti ai nostri due podcast precedenti!

Il podcast di questa settimana è stato pensato e registrato da alcuni giovanissimi del gruppo ACG delle superiori della nostra parrocchia ed è disponibile qui sotto o direttamente sul profilo Spreaker (una piattaforma per le web radio) di Radio Church.

Ecco il brano del Vangelo della prossima domenica, 13 marzo, V di Quaresima (Giovanni 8,1-11)
13 marzoIn quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. 
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. 
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». 

Buon ascolto e… buona preghiera!

Ascoltando…TE – Podcast quaresimali | Domenica 6 marzo

Con grande entusiasmo condividiamo la seconda meditazione-podcast quaresimale registrata dai gruppi dei giovani della nostra parrocchia, che per questi tre lunedì di quaresima accompagnerà la preghiera personale di chi vorrà “ascoltare” questa proposta.

Il podcast di questa settimana è stato pensato e registrato da alcuni Scout dei Clan della nostra parrocchia ed è disponibile qui sotto o direttamente sul profilo Spreaker (una piattaforma per le web radio) di Radio Church.

Ecco il brano del Vangelo della prossima domenica, 28 marzo, III di Quaresima (Luca 15,1-32)

6 marzoIn quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Buon ascolto e… buona preghiera!

Ascoltando…TE – Podcast quaresimali | Domenica 28 febbraio

Con grande entusiasmo condividiamo la prima meditazione-podcast quaresimale registrata dai gruppi dei giovani della nostra parrocchia, che per i prossimi tre lunedì accompagnerà la preghiera personale di chi vorrà “ascoltare” questa proposta.
Il podcast di questa settimana è stato pensato e registrato dal gruppo di universitari bolognesi dell’Azione Cattolica ed è disponibile qui sotto o direttamente sul profilo Spreaker (una piattaforma per le web radio) di Radio Church.

28 febbraioEcco il brano del Vangelo della prossima domenica, 28 marzo, III di Quaresima (Luca 13,1-9 – Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente)

In quel momento si presentarono a Gesù alcuni uomini per riferirgli il fatto di quei Galilei che Pilato aveva fatto uccidere mentre stavano offrendo i loro sacrifici. Gesù disse loro: “Pensate voi che quei Galilei siano stati massacrati in questa maniera perché erano più peccatori di tutti gli altri Galilei? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo. E quei diciotto che morirono schiacciati sotto la torre di Sìloe, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo”.

Poi Gesù raccontò loro questa parabola: “Un tale aveva piantato un albero di fico nella sua vigna. Un giorno andò nella vigna per cogliere alcuni fichi ma non ne trovò. 7Allora disse al contadino:
– Sono già tre anni che vengo a cercare frutti su questo albero e non ne trovo. Taglialo! Perché deve occupare inutilmente il terreno?
Ma il contadino rispose:
– Padrone, lascialo ancora per quest’anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci il concime. Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare”.

Buon ascolto e… buona preghiera!

Giornalino 6 | Febbraio 2016

Giornalino Parrocchiale numero 6 – Febbraio 2016 | Anno Pastorale 2015/2016

In questo numero:

  • Riflessione per la Quaresima
  • Appuntamenti di Quaresima
  • Giovani verso Cracovia
  • Bilancio parrocchiale
  • Le foto del Carnevale

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Ascoltando…TE – Momenti di preghiera per i giovani | Quaresima 2016

La Pastorale Giovanile della parrocchia del Crocifisso propone, per questa Quaresima, tre momenti di preghiera per i giovani della nostra comunità.

Venerdì 27 marzo
Venerdì 4 marzo
Venerdì 11 marzo
Alle ore 21.00 in chiesa

E la proposta non finirà qui… Saranno caricati nel profilo spreaker.com di Radio Church, ogni settimana, i commenti al Vangelo della Domenica registrati dai vari gruppi giovanili della parrocchia!

Un’esperienza unica per ascoltare…TE!


Ascoltando... te

Carnevale Interparrocchiale | 31 gennaio

Si è svolto oggi, 31 gennaio, per le vie della nostra zona pastorale, l’edizione 2016 del carnevale interparrocchiale!

I poveri saranno sempre con voi | 29 gennaio

Interviste realizzate in occasione dell’Assemblea Parrocchiale per la festa del Dono “I poveri saranno sempre con voi”

Giornalino 5 | Gennaio 2016

Giornalino Parrocchiale numero 5 – Gennaio 2016 | Anno Pastorale 2015-2016

In questo numero:

  • Appuntamenti di Febbraio
  • Accogliamo i profughi
  • La Tombola dei Re Magi
  • Carnevale interparroccchiale

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Auguri di un Santo Natale 2015

Auguri di natale dal nostro parroco don Paolo e il nostro diacono don Eugenio